Relatore/Relatrice


Franco Lorenzoni

Casa-laboratorio di Cenci, Movimento di Cooperazione Educativa

Dal 1978 è maestro elementare e coordina ad Amelia, in Umbria, la Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa che ricerca su temi ecologici, interculturali e di inclusione; per questa attività ha ricevuto insieme a Roberta Passoni, nel 2011, il «Premio Lo Straniero».

Attivo nel Movimento di Cooperazione Educativa, ha pubblicato «I bambini ci guardano» (Sellerio, 2019), «I bambini pensano grande» (Sellerio, 2014), «Con il cielo negli occhi» (Marcon 1991, riedito da La Meridiana), «L’ospite bambino» (Theoria, 1994, riedito da Nuova Era), «Così liberi mai» (Nuova Era, 2005), «Saltatori di muri» con Marco Martinelli (Macro, 1999), «La nave di Penelope» con Amaranta Capelli (Giunti, 2001).

Collabora alle riviste Cooperazione Educativa, Gli Asini, Internazionale, Lo Straniero, La vita scolastica e al Domenicale del Sole 24 ore.

Attività


“Smart-phobia” o “Smart-philia”? Lo smartphone prima dei 13 anni

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Benché non sia di certo un avvenimento gioioso, come la prima parola o i primi passi, l’introduzione dei bambini allo smartphone è un momento importante e inevitabile. Gli smartphone sono oggi uno dei più importanti device tecnologici che possediamo: ci permettono di rimanere in contatto con le persone, ci tengono aggiornati e ci permettono di immortalare i momenti migliori della nostra vita. Cosa fare, quindi, se il proprio figlio chiede il suo primo smartphone? La decisione può essere accompagnata da un senso di terrore: a chi parlerà? Cosa guarderà? Per cosa lo utilizzerà? Ma, soprattutto, ha l’età giusta? In media, i bambini ottengono il loro primo smartphone all’età di 10 anni. Ma per molti, ciò avviene anche molto prima, e probabilmente l’età media si abbasserà ancora. Ci sono, tuttavia, genitori che “resistono” fino a che il proprio figlio non ha 14, 16 o addirittura 17 anni. Esiste, allora, un’età giusta fino alla quale tenere il “vaso di Pandora” chiuso e lontano dalla portata dei bambini? È necessario interrogarsi su come l’educazione alla responsabilità, alla libertà, alle regole e al pensiero critico possa oggi essere agita anche attraverso relazioni a distanza, mediate dall’utilizzo di dispositivi mobili, e se questi ultimi possano essere integrati consapevolmente, e non passivamente, nella vita dei bambini, dentro e fuori la scuola.

Modera: Angela Cattoni (Ricerca e Sviluppo, Centro Studi Erickson, Trento)

Relatori: Franco Lorenzoni , Antonio  Fini

Franco

Lorenzoni

Antonio

Fini