Relatore/Relatrice


Lidia Cangemi

Dirigente Scolastico Liceo Scientifico J. F. Kennedy, Roma

Laureata in Architettura, PhD in Restauro dell’Architettura e post-doc in Storia dell’Architettura. Già docente di disegno e storia dell’arte nella scuola pubblica nonché docente a contratto presso molti atenei, dal 2007 è dirigente scolastico, attualmente in servizio presso il Liceo Scientifico Statale J.F. Kennedy di Roma. Formatore per il PNSD, per “Io Conto” (MIUR), docente per il master di I livello di Unitelma Sapienza (Gestione delle istituzioni scolastiche e responsabilità formative), per il master di II livello presso Università Europea (Dirigenza scolastica e gestione delle istituzioni), per il master di II livello organizzato da Politecnico di Milano e Università Cattolica (Management delle Istituzioni Scolastiche e Formative) e per il corso organizzato da LUMSA in “Gestione delle istituzioni scolastiche”. Ha diretto ed è stata formatrice in numerosi corsi sull’innovazione didattica e sulle “life skills”. Nominata nei nuclei di Valutazione dei Dirigenti Scolastici su individuazione del D.G. USR Lazio; è nell’elenco dei formatori per i corsi destinati ai dirigenti scolastici.

Insieme al dirigente scolastico Ottavio Fattorini ha progettato e attuato dall’a.s.  2014/15 il modello DADA (Didattiche per Ambienti Di Apprendimento, acronimo coperto da Creative Commons), afferente anche alle Avanguardie Educative Indire.

 

 

Attività


Classe, aula, materia, orario: fuori dal ring

SCUOLA DELL'INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Il modello D.A.D.A., acronimo di Didattiche per Ambienti Di Apprendimento, è un modello organizzativo degli spazi scolastici che prevede che le aule dell’istituto siano allestite in relazione alla disciplina ed assegnate a uno o due docenti che la insegnano; i gruppi classe si spostano nei diversi ambienti e raggiungono i docenti nelle aule in base all’orario delle loro lezioni.

Partito dall’ A.S. 2014/15, nei Licei romani “A. Labriola” e “J. F. Kennedy”, il modello D.A.D.A., si sta diffondendo rapidamente in molte scuole in tutta Italia, creando di fatto una comunità di pratica trasversale (www.scuoledada.it).

Rispetto ad altre innovazioni, la peculiarità del DADA è nella pervasività e nell’inevitabile coinvolgimento corale di tutte le componenti delle comunità scolastiche che lo sperimentano (dirigenti, insegnanti, studenti, famiglie, ecc...). Per questo sta funzionando soprattutto come “incubatore di innovazione” per i molteplici effetti indiretti e “di sistema” che sollecita.

In questo senso, la rottura del legame tra le dimensioni della classe, dell’aula, dell’orario e delle discipline rappresenta solo un incipit, quasi un pretesto, rispetto ai risvolti (in termini di benessere, di miglioramento del clima, di ripensamento professionale) nelle comunità educanti che hanno avviato il modello D.A.D.A.

Relatori: Ottavio Fattorini , Lidia Cangemi

Ottavio

Fattorini

Lidia

Cangemi